Sigilli a un appartamento e una villa fronte mare

TERAMO – Un appartamento a Nereto e un villino con vista mare in costruzione a Tortoreto, per un valore complessivo di circa un milione di euro, sono stati sequestrati dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della Finanza di Teramo, su disposizione del gip del tribunale di Teramo. Il sequestro rientra nell’inchiesta che vede indagati due cittadini cinesi, che avrebbero evaso il fisco italiano per ricavi di oltre 13 milioni di euro che avevano generato imposte per oltre 4 milioni di euro, a partire dal 2002, attraverso la costituzione di società fittiziamente intestate a terzi nel settore dell’abbigliamento. Si tratta della seconda fase dell’indagine che nel giugno scorso portà all’arresto dei due cinesi – un terzo è ancora latitante – e alla denuncia di altri due loro connazionali che fungevano da prestanome, con i sigilli a un opificio con annessa abitazione sempre a Nereto. In quella occasione, i finanzieri scoprirono che, a differenza dal tenore di vita tenuto dai titolari dell’azienda, diversi cittadini cinesi dormivano in contenitori di cartone all’interno dell’opificio, sfruttati nel loro ruolo di manovalanza. Secondo l’indagine della polizia tributaria delle fiamme gialle teramane gli indagati, facendo ricorso a un articolato sistema di frode fiscale con la costituzione di aziende con diversa denominazione e natura giuridica, collegate tra di loro, alteravano e falsificavano le transazioni contabili e i documenti fiscali emessi. La magistratura ha applicato, su proposta dei finanzieri, la normativa della Finanziaria 2008 ora estendibile anche ai reati fiscali, che prevede la confisca obbligatoria dei beni per "equivalente", ovvero il sequestro preordinato alla confisca su beni nella disponibilità, anche per interposta persona, del reo per un valore corrispondente all’imposta evasa.